Un ufficiale toscano fuggito dopo l'8 settembre e nascosto viene catturato dai tedeschi per lavorare in Italia lungo la linea gotica e poi condotto in Germania come lavoratore civile in una fabbrica di laminati per carri armati. Con i bombardamenti alleati la fabbrica viene distrutta e gli operai prigionieri condotti in altri campi, prima nella zona sovietica e poi americana e inglese. Dopo 5 mesi di spostamenti tutti a piedi viene rinviato in Italia. Durante questo tempo non ha notizie di casa, familiari e fidanzata.
Tredicenne, educata in un collegio di Salesiane ed intrisa della cultura fascista del tempo, scrive il suo diario durante l'estate del 1943: le ansie per la guerra giunta sul suolo patrio, i profondi sentimenti religiosi e patriottici si mescolano con il vissuto quotidiano e la dolcezza dei ricordi dell'infanzia.
...il primo anno delle elementari il sillabario me l'hanno imprestato
Francesca Bottino
L'autrice nasce in una povera famiglia di contadini e fin da piccola è avviata al lavoro nei campi, in particolare alla coltivazione del riso. E' molto religiosa e impegnata nel movimento di Azione Cattolica. Nel 1952 si sposa e dal suo matrimonio nascono tre figli.