L'autore, nato a Modena nel 1895, scrive alla madre e alla fidanzata Ernesta, parlando della sua vita da soldato al fronte. Si sposa durante una licenza, la moglie rimane incinta ma lui muore nell'ospedale di campo di Gorizia per le ferite riportate durante l'assalto al Monte Sabatino, nel corso della Battaglia dell'Isonzo. Nei primi mesi del 1916 scrive un diario che si interrompe dopo una cinquantina di pagine, che conserva le lettere.
Ricordi di un cappellano militare. (Guerra mondiale 1915-1918)
Francesco Fidenzoni
Un cappellano militare parte per il fronte nel maggio del 1915 e al momento della dichiarazione di guerra dell'Italia all'Austria si trova già nel bellunese. Rimasto in servizio per l'intera durata del conflitto, si sposta in diverse zone di combattimento. Nell'ottobre del 1917 si trova sull'altipiano della Bainsizza e la ritirata che segue la sconfitta di Caporetto lo porta - con un viaggio penosissimo condiviso da militari e profughi civili - a Mirandola (MO). Raggiunta nuovamente la zona di guerra, alla vigilia dell'armistizio sente che gli austro-ungarici stanno uscendo dalle trincee alzando bandiera bianca.
Per oltre un decennio, una donna appunta in un diario da lei stessa illustrato vicissitudini quotidiane, pensieri, resoconti dei sogni fatti e testi di lettere.
Celesti come i méi. Una piccola storia per ricordare
Giuseppe Sommacal
Un bellunese propone alcuni ricordi della propria vita, legati soprattutto all'infanzia e alla giovinezza, inserendoli in una più ampia cornice di storia familiare.