Un'insegnante in pensione ricorda gli anni dell'infanzia e dell'adolescenza vissuti in un paese collinare della provincia di Arezzo. Nella memoria ricostruisce il contesto sociale e ricorda le figure famigliari, che lo hanno cresciuto ed educato.
"Se ce l'avevo fatta a Londra potevo farcela ovunque". Dopo aver trascorso dodici anni a Bologna (dove si diploma all'accademia di Belle Arti), in Francia e in Inghilterra, un giovane calabrese torna nella sua terra e, insieme alla sua compagna, apre un laboratorio di ceramica in un paesino della Sila, tentando anche la vendita come ambulante. Il sogno si infrange in mille difficoltà - "in Calabria non serve a niente lottare" - e il giovane finisce per abbandonare le sue aspirazioni artistiche accettando un lavoro nell call-center dell'Alcatel. Ma non resisterà a lungo.
L'autrice segue con entusiasmo l'attuazione del progetto, a lungo condiviso con il marito, di costruire una casa in campagna. Viene consultato un giovane architetto, si avviano i lavori in collina e mentre lei si occupa di arredamento lui si dedica ai lavori di rifinitura. Dopo tre anni l'edificio è pronto per il trasloco ma poco dopo si aprono crepe sui muri che suscitano allarme. La nascita isperata di un figlio, in età ormai matura, allenta la tensione fino a che i due coniugi decidono di vendere la proprietà e di tornare ad abitare in città.
La scuola non è pienamente gratificante e la voglia di scrivere un romanzo e di prendere una nuova laurea sono desideri che si agitano nell'animo dell'autore insieme ai sentimenti della quotidianità fatta di di amicizie, svaghi, studio, cose che si riescono a realizzare e cose che restano in sospeso, rimpianti e tristezza. Su tutto questo l'arrivo di un figlio che, pur generandogli ulteriori dubbi, lo riempie di orgoglio.
Dopo i primi quindici anni vissuti nella campagna circostante, nel 1958 Enzo si trasferisce a Bologna: qui può condurre una vita sociale più intensa ed inizia ad occuparsi di politica e di sindacalismo. Gli anni del benessere diffuso e dei progressi sociali lo vedono affermarsi nella carriera sindacale e nella realizzazione della vita familiare fino al pensionamento con l'inevitabile velo di tristezza.
Un epistolario, che è dialogo quotidiano, tra due innamorati che vivono in città diverse e distanti nei primi anni '50 del '900 e che di quegli anni fornisce un interessante spaccato culturale, sociale, di costume. Lui, bel ragazzo dagli studi incompiuti e con un passato segnato dalla sua militanza nella Repubblica di Salò, lei, spirito indipendente, laureata, appartenente ad una famiglia molto ricca e importante con un padre che non vede di buon occhio la relazione e con il quale ha già rapporti molto difficili; insieme vogliono costruire il loro futuro, malgrado le difficoltà di ordine economico e sociale, e si impegnano e combattono per realizzare il loro...