Leo vive a Roma con la moglie, il bimbo di due anni e un altro in arrivo. Lavora al Ministero degli Esteri. Inizia il diario dopo l'8 settembre del 1943 perché non può contattare la madre che è a San Savino di Reggio Emilia, quindi ne fa un promemoria della vita e delle vicende accorse in quel periodo, fino al 22 maggio 1945 quando nasce la figlia e la guerra è finita.
Un'anziana pensionata detta, registrandola il nipote, la storia della sua vita. Nasce ad Este (PD) nel 1924, quinta figlia, e la madre muore dopo la nascita del sesto mentre il padre era un uomo buono che si arrangiava nei lavori di campagna. Quando le figlie più grandi si sposano gli altri vanno a vivere in una casa più piccola e Adelia aiuta nel lavoro la sorella che faceva la sarta. Iniziata la guerra va a lavorare a Roma, a Colleferro, in una fabbrica di esplosivi dormendo in convitto dalle suore: conosce Antonio, si sposano e vanno ad abitare a Lavico. Nasce Pio ma muore a tre anni. Comprano una casa, nascono due figli, il secondo muore giovane, e anche...
Una donna napoletana ricorda il periodo iniziale della sua vita: gli anni dell'infanzia vissuti durante la Seconda guerra mondiale, lo sfollamento per sfuggire ai bombardamenti e l'eruzione del Vesuvio del 1944, la lontananza dal padre deportato dai tedeschi, le privazioni e il dolore per la perdita di un fratellino pochi giorni dopo la sua venuta al mondo. Finita la guerra, la famiglia si riunisce e la vita riprende pian piano: sono gli anni della scuola e del lieto arrivo di una sorellina, delle prime amicizie e della crescita. Sempre presente e viva nel racconto, la sua Napoli, osservata, amata e vissuta nel corso degli anni in modi e luoghi diversi.
Estremi cronologici
Inizio presunto: 1939-1942
Fine presunta: 1952-1970
Un uomo ricorda il periodo dello sfollamento durante la Seconda guerra mondiale, che da bambino lo porta da Aprilia (LT) all'Emilia Romagna, terra natale dei genitori. Al termine del conflitto le difficoltà si protraggono e per il piccolo passano diversi mesi prima del rientro a casa.
Affresco bello e intenso di un'umanità smarrita, affamata e impaurita dai combattimenti che avanzano: l'istinto di sopravvivenza fa accettare condizioni di vita degradate nella promiscuità delle grotte, atavici rancori sociali inducono a rivendicazioni e vendette, mentre le storie delle persone e delle famiglie si intersecano nella fatica della sopravvivenza quotidiana tra grandi egoismi e piccole forme di solidarietà nel contesto di una guerra che porterà profondi mutamenti, sociali e politici, non sempre apprezzati dalla raffinata autrice.