Un alpino piemontese prende parte alla Grande Guerra, combattendo in diversi fronti e restando ferito. Alla fine del conflitto il suo servizio continua, prima nel Tirolo e poi in Albania. Nuovamente ferito e colpito anche da malaria, trascorre diverso tempo in convalescenza e ha conseguenze permanenti per la propria salute.
Un marinaio in servizio su un cacciatorpediniere durante la Grande Guerra tiene un diario di bordo dove annota giornalmente le attività svolte. Le operazioni effettuate sono essenzialmente di perlustrazione, sminamento e scorta, sulle coste dell'Italia meridionale e delle aree balcaniche.
Un alpino - internato nei campi tedeschi - racconta la propria esperienza militare durante la Seconda guerra mondiale. Chiamato alle armi alla vigilia del conflitto, presta poi servizio sui fronti francese, albanese e russo.