Un antifascista - oppositore del regime di Mussolini fin dal suo avvento, perseguito e condannato al confino per alcuni anni - racconta in una lettera alcune delle attività antifasciste portate avanti nel ventennio. Tra queste, di particolare rilievo sono la stampa e la diffusione di opuscoli antifascisti e le attività di contestazione atte a incentivare il dissenso. Mai piegatosi alle intimidazioni né scoraggiato dai provvedimenti giudiziari subiti, denuncia con forza i soprusi del fascismo, a partire dagli illeciti commessi durante le elezioni del 1929 e del 1934.
Dai primi del Novecento, due generazioni familiari corrispondono principalmente nel periodo del fidanzamento. Le nozze e le nascite dei figli non mettono fine alla scrittura, elemento di contatto anche con persone esterne alla famiglia e mezzo per narrare sentimenti e fornire notizie di sé per oltre cinquant'anni.
Un fresco epistolario tra due adolescenti, una emiliana e una bretone, degli anni '80 del secolo scorso quando, dagli scambi epistolari tra studenti organizzati dalle Scuole, nascevano amicizie "di penna" che talvolta si protraevano a lungo nel tempo fino a diventare, lettera dopo lettera, una sorta di diario della crescita delle giovanissime autrici, dalle piccole cose della quotidianità fino al lavoro, ai sentimenti, al matrimonio e alla formazione della famiglia.
Per oltre mezzo secolo un milanese nato sul finire degli anni Trenta tiene un diario dove annota fatti personali, cronache di eventi nazionali e internazionali, appunti e riflessioni.
Un uomo racconta la propria militanza politica a partire dai primi anni Settanta, quando insegnante non ancora trentenne si iscrive al PCI. Si impegna nelle attività di partito, è eletto consigliere comunale, opera in enti locali e nel sindacato, vive la trasformazione del PCI prima nel PDS e poi nel PD, di cui però pochi anni dopo la fondazione non rinnova la tessera.