Uno spezzino racconta la propria esperienza militare durante la Seconda guerra mondiale. Tenuto prigioniero per quasi tre anni in Palestina dopo esser stato catturato in Egitto, viene rimpatriato nel maggio del 1943, trova la propria città bombardata e la famiglia sfollata. Dopo l'8 settembre lascia la caserma e torna a casa, dedicandosi allo studio. Per evitare guai risponde alla chiamata di leva tedesca, ma poi scappa per non essere portato in Germania e dopo un complicato viaggio raggiunge Roma, già in mano agli alleati.
Durante la pandemia di Covid-19, un magistrato scrive una memoria della propria vita, ripercorrendola fin dall'infanzia, vissuta nel periodo del secondo conflitto mondiale. Nella sua testimonianza trovano spazio la famiglia, la guerra, gli anni di studio, le amicizie, le esperienze di lavoro - dai primi incarichi all'elezione al Consiglio Superiore della Magistratura - e l'impegno politico.
Un marchigiano nato sul finire dell'Ottocento racconta, scrivendo in dialetto, la propria vita a partire dall'infanzia. Nato in una famiglia contadina, lavora fin da piccolo affrontando grandi difficoltà e non ancora maggiorenne emigra negli Stati Uniti, dove resta per più di dieci anni. Tornato in Italia, si sposa dopo poco tempo e diventa padre, si sposta in città e lavora per molto tempo come giardiniere.
Estremi cronologici
Inzio: 1889
Fine presunta: 1959-1977
Tempo della scrittura
Inizio presunto: 1970-1977
Fine presunta: 1970-1977
Due fidanzati intrattegono una fitta corrispondenza, concentrata nel periodo in cui lui presta il servizio di leva. Le lettere e alcune pagine di diario che entrambi scrivono sono piene del loro amore, più e più volte dichiarato reciprocamente con grande trasporto.