Il bisogno di fissare riflessioni sull'uomo, sul mondo, sul nostro modo di vivere, sui valori che non abbiamo più è la molla che ha determinato l'improvvisa voglia di scrivere dell'autore.
Nel giugno del 1944 lo scontro tra partigiani e fascisti in un paesino ligure coinvolge anche un sacerdote, costretto a lasciare la sua parrocchia per non rischiare di essere ucciso dai fascisti.
Una donna toscana nata negli anni Sessanta fin da giovanissima tiene un diario e scrive e riceve numerose lettere, dedicandosi alla scrittura autobiografica per oltre trent'anni.