La movimentata vita di un medico chirurgo napoletano rimane segnata dall'aver visto nel 1910 la cometa di Halley. La rivedrà nel 1986: "Un rapido corso per una stella, un lungo tempo per la vita di un uomo".
Lettere scritte dal tenente Rinaldo Rinaldi alla signorina Giulia, sua futura moglie, conosciuta nell'estate 1939, pochi giorni prima di essere richiamato sotto le armi e mandato in Libia. Le prime missive sono state spedite dal fronte africano, le altre dal campo di concentramento inglese per militari italiani in India, dove il tenente fu portato dopo la cattura in Tripolitania. La corrispondenza tra i due innamorati, anche se più sporadica, continua fino al 1946, anno del rientro in Italia di Rinaldo.
Un anziano toscano, su suggerimento di amici, scrive, al computer, la memoria della propria vita andando, così, a comporre un album di famiglia ricco ed interessante che, grazie anche a fotografie e documenti, rende testimonianza di molteplici avvenimenti che hanno caratterizzato il novecento.
All'età di quindici anni il giovane Aldo emigra con i familiari dal modenese verso la Libia. Alla sua famiglia viene assegnata una casa con un terreno e degli attrezzi agricoli per lavorare. La situazione economica è buona anche perchè il padre, oltre che il contadino, fa anche il calzolaio. Le fortune però non durano a lungo perchè questi muore a 39 anni a causa di un incidente. Aldo, dopo un grave infortunio a sedici anni viene assunto dall'Ente per la Colonizzazione, ma le sconfitte subite dall'Italia durante la Seconda Guerra Mondiale in Libia costringono i coloni a rimpatriare. La madre e il fratello tornano in Italia, mentre Aldo decide di rimanere in...