Un muratore lucano decide di dedicarsi agli affari e cerca un salumificio che mille problemi porteranno al fallimento. Sgorga e procede come un fiume limaccioso il racconto delle sue sventure, fino alla necessaria emigrazione di tutta la famiglia al Nord. In Basilicata non è possibile l'imprenditoria.
Un emigrante nelle zone appena bonificate del Metaponto, da salariato, con la riforma agraria, ottiene del terreno con cui mantenere la numerosa famiglia. Un'autobiografia collettiva delle terre metapontine, delle usanze alimentari, lavorative e funerarie, delle lotte politiche: una scrittura aspra e faticosa, con la consapevolezza di aver vissuto una fase epica, quasi da "conquistador" di "un pianeta nuovo".
"Il Salumificio" vincitore del premio Pieve, è, con altri testi, oggetto di un seminario di dottorato presso l'univesità "La Sapienza" di Roma. L'autore, muratore di mestiere, scrittore per passione, commentando brevi saggi che gli studenti gli hanno dedicato, afferma l'importanza e il piacere di tenere un diario. Da qui, lo spunto per rievocare la storia della propria vita.
Il vincitore del premio Pieve 1991 ricorda alcuni momenti della sua vita: la passione per la scuola, l'incontro con la moglie, il lavoro di muratore e il tentativo di diventare imprenditore. L'emigrazione al Nord, é una scelta forzata per garantire il benessere alla famiglia, ed infine il ritorno al paese.