Figlio di un libertario perseguitato dal fascismo è esule con la famiglia in Svizzera e in Francia dove, in guerra, si unirà ai maquis per poi partecipare in Italia, alla resistenza che lo vedrà, alla Liberazione di Milano, membro del Cln cittadino.
Costretto a girare per diversi stati per vendere le figurine di gesso che produce, un lucchese intesse una fitta corrispondenza con la famiglia, offrendo uno spaccato della condizione socio - economica delle campagne italiane e francesi nella prima metà dell'Ottocento.
Estremi cronologici
1828
-1845
Tempo della scrittura
1828
-1845
Tipologia testuale
Epistolario
Natura del testo in sede
Fotocopia originale: 1
Dattiloscritto: 2
Fotografie
Delusa dal matrimonio, l'autrice serba il suo affetto solo per i figli, che le danno grandi soddisfazioni nello studio e nel lavoro. Purtroppo, dopo essersi sposati, i ragazzi divorzieranno, nonostante la nascita di figli. Dopo la morte per infarto del marito, lei ricorda con rimpianto un altro amore di gioventù.
Una ragazza nata in Costa d'Avorio ma cresciuta in Burkina Faso sogna di fare la giornalista, lavora in una radio e come insegnante. Dopo la laurea specialistica vince una borsa di studio per un dottorato di ricerca all'Università di Pisa. In Italia completa il proprio percorso formativo, conosce suo marito e diventa madre di una bambina.