L'intenso diario di una giovinezza inquieta: racconta pochi fatti, propone molte riflessioni. Dai diciannove ai venticinque anni, dal liceo all'Isef, passando per il servizio militare fra i paracadutisti, emerge soprattutto la voglia di "non farsi scorrere la vita addosso" scrivendo di grandi amicizie, amori delusi, paura di fallire, passione per la montagna e lo sport.
La memoria di una donna che resta orfana in tenera età, cresce con gli zii, si sposa giovanissima senza trovare nel matrimonio la felicità sperata e affronta con coraggio diversi problemi di salute. Rimasta vedova poco più che cinquantenne, gode dell'affetto delle figlie e si dedica ai propri interessi culturali.
Tra la metà degli anni Trenta e il 1943, una donna scrive lettere piene d'amore al marito, esprimendogli i suoi sentimenti, le preoccupazioni e il rimpianto di non trascorrere insieme tutto il tempo che lei vorrebbe.
Una donna, nata nei primi anni Venti in una famiglia aristocratica, scrive il proprio diario per oltre mezzo secolo. Giorno dopo giorno, affida alle pagine di quaderni e agende la cronaca della sua vita quotidiana, accompagnata da pensieri e riflessioni. Nel suo racconto di sé - iniziato non ancora trentenne e mai interrotto - i temi presenti sono numerosi e a trovare maggior spazio sono le vicende familiari, i cambiamenti personali, gli interessi culturali, i sentimenti e le relazioni sociali. Da ragazza a nonna, la vita della donna si trasforma nel corso del tempo e le presenta qualche difficoltà, ma restano sempre saldi in lei l'amore per i propri cari e...