La guerra in Africa Settentrionale ricordata come il periodo migliore della propria vita da un uomo che lì ha conosciuto usi e costumi dei beduini, la bellezza delle donne arabe e le vestigia romane, con lo scenario di un deserto che sgomenta per la sua bellezza.
La memoria di un pensionato veneto che, dopo gli studi in collegio e il diploma di tecnico agrario, affronta il servizio militare e poi è inviato sul fronte africano: combatte in Libia, in Egitto e, durante la ritirata, è fatto prigioniero in Tunisia dagli inglesi. Consegnato agli americani, approda in America, nei campi di lavoro: qui conosce nuove condizioni di vita e, accettato il ruolo di collaboratore, torna in Italia alla fine del 1945.
Un soldato ricorda i terribili momenti dei combattimenti durante la seconda guerra mondiale, in Nord Africa. Presi prigionieri e maltrattati dai "degaullisti" (francesi del generale De Gaulle) sono stati consegnati agli inglesi, che li chiudono in un campo di prigionia.
Settembre 1939: l'autore viene richiamato alle armi come carabiniere in vista della guerra. Nel settembre 1941 la nave in cui s'imbarca per l'Africa Settentrionale viene affondata e Oronzo riesce a raggiungere l'Africa, dove combatte fino alla resa incondizionata da parte dell'esercito italiano agli Inglesi. Viene fatto prigioniero: dalla Tunisia viene portato in Inghilterra. Qui la memoria si trasforma in diario dove Oronzo narra la vita nel campo di lavoro. Riesce a rientrare in Italia solo grazie ad uno scambio di prigionieri nell'ottobre 1944.
Per oltre trent'anni, una donna tiene un diario giornaliero dove annota fatti della sua vita quotidiana, appunti di viaggio, riferimenti alla cronaca del tempo. Profondamente devota, scrive di religione e spiritualità e segue con precisione l'attività dei diversi papi che si susseguono nel corso dei decenni.