Un telegrafista partecipa alla campagna coloniale fascista in terra africana poi, tornato in patria, decide di farsi una famiglia. Richiamato alle armi, nel diario e nelle lettere annota l'amore per i figli, il desiderio di comunicare con la moglie e i genitori e una grande speranza: la fine della guerra. Ma la morte lo coglie sul fronte russo.
Un soldato di Jesi (AN) è arruolato come operaio del Genio telegrafisti per una missione in Africa Orientale, tra Etiopia e Somalia. Nel suo diario annota le fatiche e i disagi di questi due anni, dovuti alle condizioni ambientali e allo scarso equipaggiamento dell'Esercito, oltre alla paura per i continui attacchi da parte della guerriglia etiope. Queste imboscate ingenerano nelle truppe stesse atteggiamenti di ritorsione che portarono a feroci eccidi da parte del Generale Graziani.
In: https://www.idiariraccontano.org/autore/pasquinelli-olimpio/
L'autobiografia di uomo nato a Vittorio Veneto poco prima dello scoppio della Grande Guerra, che abita i suoi ricordi d'infanzia ed è solo il primo dei tre conflitti nei quali si trova coinvolto nel corso della sua vita. Chiamato alle armi, è inviato a Mogadiscio nel 1935, combatte la guerra italo-etiopica e una volta congedato resta a lavorare in Somalia, dove poco tempo dopo viene assunto da AGIP.
Richiamato durante la Seconda guerra mondiale, è inviato in servizio a Zara. Dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 riesce a salvarsi dalla prigionia, riprendendo subito il lavoro per l'azienda petrolifera, dove nel dopoguerra trova in Enrico Mattei una figura...