Nato in Veneto, trasferitosi con la famiglia nel biellese per lavorare, un uomo riesce a diventare un bravo tessitore, ma la guerra lo travolge; in Russia è gravemente ferito, tanto da rimanere invalido per tutta la vita.
La ritirata di Russia, con antefatti e conseguenze, rievocata in un documento descrittivo di eccezionale precisione, che va dai rapporti con la popolazione al dramma collettivo di migliaia di persone spinte dalla fame e dal gelo persino a puntare il fucile per avere cibo dai contadini.
La testimonianza di un sottufficiale piemontese nelle retrovie dell'Armir durante la campagna di Russia, quando, nel gelo della steppa, sono costretti alla ritirata. Oltre l'orrore della guerra, c'è il patriottismo, la nostalgia della famiglia e l'attenta osservazione della gente e dei luoghi durante le centinaia di chilometri percorse fra l'Ucraina, la Russia e la Bielorussia.
Un settantenne toscano, figlio di minatori antifascisti e anarchici ripercorre la sua vita di lavoro intrecciata con tutti gli eventi del secolo e testimonia la sua militanza partigiana nella provincia di Grosseto e l'attività lavorativa a Larderello con impegni sindacali e politici.