Redatto in forma di brevi poemetti, poco aulici e pieni di fatti, scritto a ridosso di spostamenti, scontri e brevi momenti di riposo. La paura e la fede nella propria patria: non c'é entusiasmo nel combattere, ma forte senso del dovere e dell'onore.
[...] I Giugno 1915. Parto al 23 fanteria in Novara
Angelo Mariani
Memoria che riporta con perspicacia e con un certo umorismo la vicenda della partecipazione ai combattimenti nel Pasubio, nella prima guerra mondiale, di un uomo mite e non violento: una testimonianza più unica che rara sui patimenti della vita di trincea, sino alla grande ritirata.
Ricordi di un ventiduenne che durante la Prima guerra mondiale è impegnato in prima linea sul fronte del Carso, Podflora e Sabotino. L'onore degli ufficiali e dei soldati caduti, le strategie d'attacco, l'infamia di Caporetto: parole e azioni dettate da fervente amor patrio e spirito battagliero.
L'autore, nato nel 1889 a Barberino Val d'Elsa, nel maggio 1915 viene richiamato alle armi e inviato al fronte nella zona di Gorizia. E' un contadino, sposato con due figli. La vita in trincea è molto dura tra il freddo. la pioggia, il fango, le lunghe ed estenuanti marce e la paura continua del nemico. Gli viene affidato l'incarico di cuciniere che assolve con qualche impegno. Nel novembre 1917, pochi giorni dopo la ritirata di Caporetto, viene congedato perché nella sua famiglia di contadini non c'è nessun uomo che ha un'età compresa tra i sedici e sessant'anni. Continua a scrivere anche nel periodo della seconda guerra mondiale nell'attesa del ritorno dei...