Due giovani innamorati si scrivono: lui militare lontano dalla Sicilia, lei sempre fiduciosa che, lasciato l'esercito, lui possa finalmente trovare un lavoro dignitoso, per poterla sposare. Poiché, la situazione non migliora, Rosetta disperata scrive al Duce, implorando un lavoro per il suo fidanzato. In più, un breve diario di Salvatore, probabilmente antecedente al fidanzamento.
L'epopea picaresca di un siciliano semianalfabeta, classe 1899, raccontata in mille fittissime pagine, con il punto e virgola a dividere ogni parola dalla successiva. Così la guerra sul Piave è spogliata di ogni retorica - cinico e disincantato, Vincenzo pensa solo a dormire e mangiare -, poi vive la povertà del Meridione, la Libia e l'Abissinia in camicia nera, fa festa per lo sbarco degli Americani, pratica la borsa nera, favorisce il banditismo, sempre destreggiandosi fra mafiosi e carabinieri, contrabbando e legalità.