Un partigiano in una formazione di Giustizia e libertà racconta, giorno per giorno, le vicissitudini sulle montagne emiliane, fino alla liberazione di Bologna.
Una diarista parte dall'Emilia Romagna in bicicletta con un amico per raggiungere Pieve Santo Stefano in occasione del premio. In sette giorni attraversano l'Appennino, giungono in Toscana e visitano le città e i piccoli paesi che incontrano. A Pieve la diarista incontra le persone dell'archivio e partecipa alle varie manifestazioniu fra le quali la presentazione del suo epistolario pubblicato.
Memoria in forma di diario, che un insegnante redige nell'arco di dieci anni: i primi lavori che lo deludono, poi la scoperta della vocazione cristiana che decide di portare avanti come maestro cattolico. La vita matrimoniale, gli incontri con amici e familiari, l'attività scolastica e parrocchiale, riempiono le sue giornate.
L'autore nasce nel 1924 in provincia di Bologna, ma a causa del lavoro del padre, ferroviere, è costretto a cambiare più volte residenza. Anche lui vince il concorso nelle Ferrovie e il suo servizio non si interrompe neanche con l'inizio della guerra. Dopo l'8 settembre del 1943 viene catturato dai tedeschi e deportato nel campo di concentramento di Auschwitz per lavorare. All'arrivo dei russi segue con il fratello i tedeschi in ritirata, riuscendo a tornare in Italia, dove riprende il suo lavoro come macchinista, spostandosi in varie città.
Un'insegnante bolognese cinquantenne scrive un diario al quale affida la cronaca della sua vita quotidiana non priva di difficoltà e riflessioni più ampie sulla propria vita. Sottoposta a un forte stress dovuto principalmente al carico di lavoro, deve affrontare anche un periodo di malattia, durante il quale le sue preoccupazioni si acuiscono.