Da Milano a Milano, fra i diciotto e i vent'anni di età, nei campi di internamento e di lavoro svizzeri per sfuggire alla leva della Repubblica fascista, e poi nella fugace parentesi della Repubblica partigiana della Val d'Ossola, sognando la rivoluzione proletaria e il rispetto della persona umana.
L'autobiografia di un emigrante ligure: un'infanzia segnata dalla precoce perdita del padre e dalla povertà, e una giovinezza dalle difficoltà di trovare un lavoro stabile, lo spingono verso la Svizzera. Lavorerà nel settore alberghiero, poi in una fabbrica come metalmeccanico, con il solo desiderio di affrancarsi da tante sofferenze passate.
Siciliano di umili origini, dopo vari tentativi di realizzarsi nel lavoro nella sua terra, emigra in Svizzera. Qui trova quelle opportunità lavorative che gli consentiranno di concretizzare i propri desideri e di vivere la propria gioventù. Per ben due volte tenterà di impiantare, grazie ai propri risparmi ed alla propria esperienza, una sua attività produttiva in Sicilia senza riuscirci: rientrerà definitivamente in Italia nel 1978 e sarà assunto come autista presso il tribunale di Palermo.