Un amore difeso caparbiamente, quando il dislivello sociale fra la ragazzina poco più che tredicenne, di buona famiglia, con ville e poderi e il camionista squattrinato era davvero troppo per farlo digerire ai genitori. Nel conformismo degli anni Cinquanta, quando partecipare a Miss Italia voleva dire essere una poco di buono, un diario che racconta i sentimenti e la moralità di un'epoca.
Diario di una donna depressa che nei momenti di solitudine è spinta a fissare sulla carta ricordi emotivi legati al passaggio e al ciclo delle stagioni, attraverso i quali trapela un rapporto non facile con la persona che le è vicina.
A distanza di cinquant'anni un pensionato veneto ricorda gli anni della sua adolescenza e giovinezza trascorsi presso i Padri Somaschi, fino alla professione dei voti che però dura solo un anno. Segue il distacco definitivo dopo aver studiato presso di loro ed essersi formato e il disagio per il reinserimento sociale e lavorativo. Di quel periodo ricorda anche i mesi del servizio militare, prima ad Arezzo e poi in provincia di Udine, trascorsi con gli amici commilitoni tra uscite, marce, turni di plotone e campi estivi per le esercitazioni.
Il testo contiene il risultato di una ricerca sulla genealogia della famiglia dell'autore, che ha consultato gli Archivi di Stato, i registri parrocchiali, l'anagrafe comunale partendo dalla data del suo matrimonio e andando a ritroso. Di ciascun componente redige la scheda con generalità, matrimoni, nascite dei figli, servizio militare e notizie sintetiche sulla loro vita. Aggiunge brevi notizie sull'economia locale e sulle alluvioni che colpirono la zona. Lungo spazio è dato all'etimologia dei nomi. Ricorda inoltre la sua infanzia, il servizio militare ad Arezzo e il lavoro.