Ridha è un ragazzo egiziano in carcere per droga: a questo argomento si riferiscono le sue lettere indirizzate a un'assistente carceraria e le sue pagine di memoria di orfano di madre, ospitato in Italia da uno zio che lo ributta sulla strada, dove si darà allo spaccio.
Con parsimonia e riservatezza, questo diario riflette le emozioni dell'amore vissuto nelle condizioni ristrette dalla reclusione carceraria. E' l'esaltazione del bello che, nonostante tutto, fa crescere la vita.
Il diario di una giovane detenuta nel carcere di Pisa, protagonista di un caso di cronaca nera che riempì i giornali. Emerge la difficoltà di stabilire rapporti con gli altri: la solitudine interiore, la ripetitività di ogni giornata, l'incomunicabilità con le compagne di cella e il frequente riacutizzarsi di problemi di salute, trovano sollievo negli incontri con un'assistente carceraria, con la famiglia e nell'opportunità di iscriversi all'università.
Una detenuta brasiliana scrive il diario del soggiorno in carcere, dove traspare la monotonia di giornate che, scorrono uguali, una dopo l'altra, trascorse in "socialità" con le detenute e il lavoro nella biblioteca dell'istituto.