Tutta la storia della famiglia Riccitiello narrata da una discendente sociologa: dal Veneto alla Campania poi il ritorno al Nord, in una carrellata storica che non dimentica quasi niente delle disavventure di tutti.
Un'insegnante traccia il bilancio della propria vita: dopo un'infanzia difficile, segnata da un'atmosfera familiare tesa e deludente, l'interessamento alla causa sudanese. Sposatasi con un funzionario della tribù Nuer, la donna, soprattutto dopo la maternità, non riesce ad adattarsi ai ritmi di vita e al clima africano. Rientrerà in Italia dove la serenità è l'avvio dei lavori di costruzione della sua prima casa.
Un cameriere, richiamato per mobilitazione ed inviato al fronte nei pressi di Pordenone, combatte per molti mesi, scava trincee e, durante la ritirata italiana, viene preso prigioniero dalle truppe austro-ungariche. La memoria, iniziata prima del conflitto, contiene cronache, lettere e l'esperienza vissuta come prigioniero, in cui fame, freddo e disagi diventano crudele realtà, sino al rientro in patria. Seguono appunti più recenti.
Il ritrovamento di una fotografia che la ritrae giovane e sorridente, alla fine della seconda guerra mondiale, è il pretesto, per un'insegnante in pensione, di ricostruire il passato e di riflettere su fatti lontani che la memoria abbellisce. Sensazioni provate durante la guerra, che inducono a scrivere un "diario, particolare dove l'io narrante non compare perchè la storia è di tanti".
Diario, scritto in tedesco, di un militare dell'esercito austriaco, mandato a combattere nell'aprile 1916 sul fronte italiano, a Caldonazzo, in Trentino. Si interrompe improvvisamente in agosto, forse per la morte dello stesso, durante un'operazione di guerra. Contiene foto originali che descrivono gli spostamenti del suo reggimento.