Della sua vita, un pensionato ricorda in particolare il tempo passato da prigioniero in diversi campi di lavoro inglesi. Dalle sue memorie emerge la figura di un uomo che riesce a cavarsela in ogni situazione, un carattere rude un atteggiamento di disprezzo per gli arabi e gli africani.
Lettere scritte dal tenente Rinaldo Rinaldi alla signorina Giulia, sua futura moglie, conosciuta nell'estate 1939, pochi giorni prima di essere richiamato sotto le armi e mandato in Libia. Le prime missive sono state spedite dal fronte africano, le altre dal campo di concentramento inglese per militari italiani in India, dove il tenente fu portato dopo la cattura in Tripolitania. La corrispondenza tra i due innamorati, anche se più sporadica, continua fino al 1946, anno del rientro in Italia di Rinaldo.
Sommario dal giorno della mia mobilitazione alla vita di prigionia al giorno del rientro in patria
Antonio Stefano
L'autore è un carabiniere che nel 1940 si trova in servizio in un paesino del Molise. Prima della dichiarazione di guerra viene mobilitato e mandato in Africa Settentrionale dove trascorre mesi di relativa tranquillità, fino all'attacco degli Inglesi avvenuto in dicembre. Fatto prigioniero viene deportato in vari campi di concentramento in Egitto, poi nel settembre 1941 a Durban in Sudafrica dove rimane fino al novembre 1946, data del rimpatrio.