Un uomo di modeste origini nato negli anni Venti, a quindici anni emigra in Libia con la famiglia, restandovi fino al 1942, quando viene rimpatriato. Chiamato alle armi all'inizio dell'anno successivo, è inviato in Albania e da lì, in seguito all'armistizio dell'8 settembre, deportato in Germania, internato e avviato al lavoro in miniera. Nel dopoguerra emigra in Argentina, dove qualche tempo dopo il suo arrivo lo raggiunge la moglie, sposata per procura. Nel 1952 rientra in Italia, ma i suoi spostamenti alla ricerca di lavoro proseguiranno anche negli anni successivi.
Alexander '69. Sulle orme di Alessandro il Macedone (ovvero delle sfighe)
Roberto Fiorini
Otto amici cresciuti in Emilia, studenti universitari e giovani lavoratori, nel 1969 intraprendono un lungo viaggio "on the road" verso Oriente. Meta finale prevista, l’Afghanistan. Meta raggiunta: la Siria. A trasportarli in un’avventura lunga un mese e una settimana narrata in un diario quotidiano, due automobili con più di un problema meccanico spesso bisognose di riparazioni. Ma poco contano gli ostacoli: nella spedizione “Alexander ‘69” - così chiamata in onore di Alessandro il Macedone - l’esperienza e l’arte di arrangiarsi non mancano. I ragazzi mangiano dove capita, dormono in automobile o in campeggio, vivono incontri sempre nuovi, condividono tappe...
Un dirigente di una multinazionale racconta i numerosi viaggi di lavoro che per oltre tre decenni - dalla metà degli anni Sessanta alle soglie del Duemila - lo portano in tutto il mondo, dall'Europa all'Africa, all'Asia alle Americhe, consentendogli spesso anche di visitare i diversi Paesi nei quali approda per motivi professionali. Nel corso della sua carriera molti sono i mutamenti importanti sul piano politico, economico e sociale intervenuti in gran parte degli stati dove ha lavorato e il suo racconto è, per molti aspetti, la testimonianza storica di un mondo ormai scomparso e dei cambiamenti non sempre positivi che lo hanno interessato.