Zia Melina non si è mai sposata per seguire la famiglia della sorella maggiore. La nipote Zelinda, anch'essa nubile, ormai sola e anziana, ricorda la propria vita sempre accanto a questa zia. Le preferite di zia Melina erano proprio l'autrice e sua sorella Tina. La zia le seguì dalla Sicilia a Ivrea, quando emigrarono in cerca di lavoro. Quasi una biografia.
L'epopea picaresca di un siciliano semianalfabeta, classe 1899, raccontata in mille fittissime pagine, con il punto e virgola a dividere ogni parola dalla successiva. Così la guerra sul Piave è spogliata di ogni retorica - cinico e disincantato, Vincenzo pensa solo a dormire e mangiare -, poi vive la povertà del Meridione, la Libia e l'Abissinia in camicia nera, fa festa per lo sbarco degli Americani, pratica la borsa nera, favorisce il banditismo, sempre destreggiandosi fra mafiosi e carabinieri, contrabbando e legalità.
Una scrittrice, trasferitasi dopo il matrimonio in Australia, ricorda il dolore con cui ha lasciato la famiglia, ma anche le gratificazioni che ha trovato in una terra lontana, fondando un'accademia letteraria.
Un siciliano nato negli anni Trenta scrive per molti anni diari dove appunta fatti della sua vita quotidiana, ricorda episodi del passato, riporta lettere indirizzate ai potenti della Terra, racconta e commenta vicende di cronaca. In età adulta intraprende un percorso di istruzione che lo porta a diplomarsi all'età di 85 anni.