Il dramma della guerra nelle parole di un'adolescente costretta dai tedeschi a lasciare la casa e il paese dell'infanzia, ora teatro di battaglie, e a trascorrere le proprie giornate in un centro della Romagna, talvolta senza poter nemmeno uscire di casa a causa delle scarpe rotte.
L'ambiente famigliare chiuso e ostile della Taranto del dopoguerra costringe una giovane maestra a sposare il marito violento della sorella scomparsa. Cronaca di questo assurdo legame matrimoniale.
Breve memoria di una pensionata che, dopo aver affrontato le difficoltà della guerra e le dure prove della vita, guarda con serenità al suo presente, circondata dall'affetto delle figlie e dei nipotini.
Una giovane donna scrive al futuro marito e alla sorella dei preparativi per il matrimonio, della sua casa, dà suggerimenti al marito sul lavoro ed è vicina alla sorella con sollecitudine e affetto. Si ammala mentre il marito svolge, a Mercato Saraceno, il servizio militare. Lui le scrive lettere affettuose mentre annota la sua sofferenza. Potrà raggiungerla per assistere alla sua morte.
Estremi cronologici
1927
-1928
Tempo della scrittura
1927
-1928
Tipologia testuale
Epistolario
Natura del testo in sede
Fotocopia originale: 3
Originale autografo: 1
Fotografie
Prima agricoltore nel podere di famiglia, poi emigrante in cerca di fortuna, infine operaio in fabbrica a Prato: tutta una vita di lavoro, nell'autobiografia, in ottava rima, di un toscano che, giunto finalmente in pensione, coltiva la passione per la poesia.