Memoria di un bracciante che, catturato dai tedeschi e deportato, dopo aver saputo che era stato firmato l'armistizio, fugge dal campo di concentramento per rientrare prima che può a casa.
Costretto a sospendere gli studi superiori e ad arruolarsi in fanteria, un giovane é inviato insieme al suo battaglione in Croazia, dove, dopo l'Armistizio, sceglie di non arruolarsi né con i partigiani slavi, nè con i tedeschi. Nella propria memoria di pensionato, il racconto della prigionia nei campi di lavoro e della lotta per la sopravvivenza, che si conclude con il rientro a casa.
L'improvviso passaggio verso la maturità, è segnato, nella memoria di un pensionato milanese, dall'adesione al movimento partigiano e dalla deportazione in Germania. Sfuggito alla condanna a morte perchè ancora adolescente, vive l'incubo del lavoro forzato, dell'abbruttimento fisico e morale. Poi, con due compagni, la rischiosa fuga verso il confine con l'Italia, dove torna ancora diciassettenne ma già uomo.
Diario di prigionia 8 settembre 1943 – Ottobre 1945 di Camillo Lardera
Camillo Lardera
Un ufficiale che ha partecipato Campagna di Russia si trova in servizio a Milano al momento dell'armistizio dell'8 settembre 1943. Catturato dai tedeschi e internato nei campi del Terzo Reich, dopo la fine della guerra passa sotto il controllo dei russi e solo nell'ottobre del 1945 viene finalmente rimpatriato e può ricongiungersi con l'amata moglie.