Dopo il matrimonio dell'unico figlio, una inconsolabile vedova, ritrovandosi sola in una casa "vuota di affetti e di calore", riesce a sentirsi viva soltanto attraverso i ricordi: quelli dell'adolescenza, allegramente trascorsi in un paesino della campagna toscana, e quelli dell'età matura, vissuti a fianco dell'amato marito.
Memoria di un insegnante che lascia il servizio scolastico per la chiamata alle armi: nel 1941 arruolato nel corpo di artiglieria, è inviato in Russia. In quei mesi la madre riceve una lettera dal provveditorato agli studi per un concorso, che avrebbe permesso il rimpatrio, ma si dimentica di aprirla. Il figlio la ritrova al ritorno a casa quando, dopo l'8 settembre 1943, scappa dai tedeschi. Nel frattempo ha passato due terribili anni di sofferenze nella tragica odissea dell'Armir durante la ritirata del Don, tra la fame, il freddo e i morti.
...E il profumo delle rose e il frinire delle cicale
Belinda Ingenito
Una donna, nata nella ex DDR da genitori italiani che tornano in Italia quando lei è piccolissima, per alcuni anni vive tra la Campania e la Lombardia. La ricerca di lavoro però porta di nuovo la famiglia a emigrare e a dodici anni Belinda approda a Parigi. Le difficoltà che incontra sono numerose, ma riesce a studiare e a trovare un impiego. Il suo percorso nel mondo del lavoro si snoda tra Francia e Italia, dove rientra per alcuni periodi e della quale ha spesso nostalgia, la vede cambiare diverse occupazioni e termina con il pensionamento poco dopo l'inizio del nuovo millennio.
Estremi cronologici
1945
-2002
Tempo della scrittura
Inizio presunto: 2002-2019
Fine presunta: 2000-2019