Dall'infanzia nella campagna romagnola, al lavoro fuori casa come bambinaia e domestica. Il fascismo e la guerra aumentano ristrettezze e povertà: sarà l'incontro con Giovanni, reduce dall'Africa, a dare un senso nuovo ad una vita difficile segnata, in tarda età, dalla solitudine per la perdita del marito.
Un bracciante agricolo ormai in pensione, rievoca la sua infanzia, il piacere di andare a scuola e la volontà di essere utile alla famiglia: superate le difficoltà della guerra, migliora la sua posizione economica lasciando l'attività di mezzadro e simpatizza per il partito comunista.
L'esperienza bellica raccontata da un'ex insegnante, allora adolescente: nel maggio 1944 la famiglia lascia Faenza e si sposta nell'entroterra forlinese, dove la giovane scopre i primi sentimenti d'amore. Lo sbandamento dell'esercito tedesco e le notizie sull'avanzata alleata creano un clima di tensione e incertezza, sino al rientro in città, irriconoscibile per i bombardamenti.
Nella memoria di una giovane pensionata, il ricordo del precoce ingresso nel mondo del lavoro; appena adolescente entra in un calzificio e, dopo anni, decide di riprendere gli studi e diventa maestra d'asilo. Madre a diciotto anni, si separa dopo tre; con il diploma migliora la propria posizione lavorativa, entra nella scuola e si ritira dall'attività a quarantasei anni, con 32 anni di lavoro alle spalle.
Coinvolto nei movimenti studenteschi degli anni Settanta, un giovane universitario si schiera nelle file della DC. Dopo la laurea e il servizio militare continua con l'impegno politico nel nuovo partito CCD. Deluso e amareggiato, nel 2005, lascia la politica dedicandosi alla professione di avvocato e in altre attività di consulenza.
L'autrice riporta due episodi distinti risalenti alla Seconda guerra mondiale. Nel primo ricorda il bombardamento di Modigliana, mentre nel secondo racconta la visita a casa di due militari tedeschi.