Un ventenne toscano, fervente fascista, parte per la guerra in Jugoslavia dove rimane per tre anni lungo la costa dalmata senza sparare un solo colpo dei diciotto avuti in dotazione alla sua partenza. Descrive la sua vita nel luogo e racconta come il suo credo fascista, nel corso degli eventi, si sia attenuato.
Un giovane ufficiale veneziano parte per il Montenegro dove partecipa a varie azioni contro i partigiani. Dopo l'8 settembre 1943 è deportato in Polonia e quindi in vari campi della Germania. Rifiuta di arruolarsi nell'esercito di Salò e con altri ufficiali raccoglie nomi e documenti per poter denunciare in futuro il lavoro coatto e i soprusi patiti.
Un carabiniere, inviato in Croazia nell'estate del 1943, viene fermato e disarmato dai tedeschi mentre - proprio l'8 settembre - rientra in servizio dopo alcuni giorni di licenza. Internato nei campi del Terzo Reich, torna in Italia dopo un paio di mesi e prosegue la sua vita militare. Nel maggio del 1945 è fatto prigioniero dai partigiani slavi e solo alla fine di giugno riesce finalmente a riabbracciare l'amata moglie, che nei lunghi anni della loro lontananza ha scritto un diario dedicato al marito e ricevuto da lui - a sua volta autore di un diario e di un breve memoriale - numerose lettere.
Un militare del ravennate viene chiamato a prestare il servizio di leva alla vigilia della Seconda guerra mondiale, che poi combatte nei territori della ex Jugoslavia. Dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 compie un rocambolesco viaggio a piedi dalla Slovenia all'Italia per sfuggire alla cattura da parte dei tedeschi e tornare a casa.