Giovane fascista, entra in fanteria nel 1941 e dopo alcuni mesi di addestramento, da Bari è imbarcato verso la Grecia. Racconta il rapporto fra i soldati e i civili greci. Dopo l'8 settembre 1943 sono fatti prigionieri dai tedeschi e portati a lavorare in Jugoslavia dove vengono catturati dai partigiani di Tito. Lavora anche al cimitero. Dopo diversi tentativi di fuga, solo nel dicembre del 1946 riesce a tornare a Cremona.
Il lungo impegno sindacale di un ex docente universitario, cresciuto in una famiglia di fede cattolica. Dopo aver conseguito una laurea in legge, aderisce al fascismo e combatte sul fronte albanese. L'8 settembre 1943 si trova a Creta e sceglie di aderire con le sue truppe alla RSI. Dal dopoguerra lavora nelle ACLI, fino a diventarne uno dei responsabili regionali e nazionali.
Dopo il servizio militare, un giovane fiorentino è arruolato in Artiglieria e inviato in Grecia: a circa sessant'anni di distanza, racconta gli altri tre anni trascorsi in guerra e segnati dalla prigionia. Prima nelle isole di Leros e Samos, poi la deportazione in Germania: provato dalla fame e dal lavoro coatto lungo le linee ferroviarie e nelle fabbriche di armi, è liberato dagli americani nel maggio 1945.
Nell'agosto 2001 l'autore, nato in Egitto ma residente a Firenze, parte con la compagna per trascorrere una vacanza nelle isole greche. A metà mese vengono raggiunti da una coppia di amici. L'esperienza è così piacevole che la ripetono l'anno successivo.
Memoria scritta nell'immediato dopoguerra con gli appunti del diario. L'autore viene arruolato come radiotelegrafista e inviato al confine francese al'inizio della guerra, poi inviato in Albania, da dove inizia il racconto di guerra, con il resoconto in presa diretta dei combattimenti sotto il tiro dei mortai greci. Dopo l'Armistizio e una fuga rocambolesca verso la vicina Turchia è inquadrato dagli inglesi e condotto in Palestina fino al rimpatrio.