La crisi esistenziale di una laureata in economia e commercio, alla ricerca di un equilibrio interiore e di una tranquillità, sempre minata da incomprensioni familiari e dal tentativo di sfondare nel mondo letterario e giornalistico: nel suo diario intimo, domande, incertezze, poesie, rabbia e felicità per un'autoanalisi spietata, solo a volte capace di dare una soluzione a storie affettive inquiete e a esperienze lavorative deludenti.
Lui, Andrea, è uno studente marchigiano di medicina. Lei, Lorenza, una toscana laureata in economia. Si incontrano nel 1977 a Firenze e provano subito un'attrazione impetuosa. Cominciano una lunga e difficile relazione che si svolge anche attraverso le lettere. Il rapporto vive fasi alterne: prima appassionato e intenso, poi più debole ma superando i conflitti giunge al matrimonio, nel 1984. La vita coniugale non regala la stabilità emotiva, segue la separazione, le difficoltà e le distanze. Il loro legame non si recide mai del tutto e continua a vivere attraverso lo scambio epistolare.
L'autrice nasce a Bucine (AR) nel 1921. Scrive a 81 anni una memoria autobiografica per la volontà di cimentarsi nella scrittura, e i ricordi vengono narrati come brevi flash back o riflessioni senza una logica temporale, in fondo ad ognuno c'è il commento della figlia. Narra della sua infanzia e della famiglia di origini contadine. Passa a parlare del matrimonio contratto a 18 anni e si riallaccia alla nascita delle due figlia. Una delle due, Luciana, si prende cura di lei perché vive nell'appartamento di sopra. Cita i viaggi e le passeggiate con la migliore amica e il profondo attaccamento alla religione cattolica.