Un giovane ufficiale veneziano parte per il Montenegro dove partecipa a varie azioni contro i partigiani. Dopo l'8 settembre 1943 è deportato in Polonia e quindi in vari campi della Germania. Rifiuta di arruolarsi nell'esercito di Salò e con altri ufficiali raccoglie nomi e documenti per poter denunciare in futuro il lavoro coatto e i soprusi patiti.
A diciannove anni l'autore viene chiamato alle armi; è a Rovereto l'8 settembre 1943 quando, preso prigioniero dai tedeschi, è deportato prima in Polonia poi in Germania. Soffre la fame, il freddo, è costretto a lavorare anche dopo indicibili maltrattamenti e percosse: l'arrivo degli alleati nell'aprile del 1945 gli permetterà di tornare nella sua Verona.
Un toscano nato alla vigilia degli anni Venti scrive una memoria del suo primo mezzo secolo di vita. Contadino nel senese, da ragazzo inizia a suonare nella banda del paese e quando è chiamato alla leva entra nella banda militare, con la quale viene inviato nei territori della ex Jugoslavia. Internato in Germania dopo l'8 settembre 1943, vive lunghi e difficili mesi tra privazioni e lavoro, rientrando in Italia sul finire dell'estate 1945.