Raccontata ai nipoti, la vita in movimento di un piccolo imprenditore, cresciuto in Francia dove lavorava il padre, e rientrato adolescente in Italia, giusto in tempo per la guerra che lo vede sfollato prima, partigiano poi. Da operaio, studia per raggiungere una posizione migliore e ci riesce: per lavoro va fino in Africa a installare impianti per la raffinazione del sale. Finché è lui stesso a fondare una società sua.
Un commerciante all'ingrosso di legnami italiani ed esteri cura la sua attività nel Gabon dove possiede una concessione forestale ed una segheria per il legno pregiato Okoume. In Africa inizia a scrivere per i nipoti la storia della sua vita partendo dall'infanzia felice in montagna e il lavoro del padre nel commercio del legno seguito dopo gli studi religiosi. L'azienda si ingrandisce e commercia con la Jugoslavia, l'Austria e l'Africa, dove si consolida e avrà successo, seppur con alterne vicende.
Iahalifa racconta della sua amica Aminata, rimasta incinta a diciotto anni e abbandonata dalla famiglia. La ragazza lascia il Senegal e giunge in Gabon, dove si stabilisce e si sposa.
Un geologo toscano lavora per sette anni per una società mineraria in Congo, tra anni Sessanta e Settanta. In una memoria scritta a distanza di tempo ripercorre la sua esperienza, descrive il lavoro, i luoghi, gli incontri, illustra la storia del Paese e propone un resoconto dei viaggi compiuti alla scoperta del continente, in particolare di un safari verso l'Africa orientale. Lasciato il Congo a metà degli anni Settanta, vi fa ritorno nel 2010, unendosi a un gruppo di volontari diretti in una missione. Trova un Paese in parte cambiato, con mutamenti sia positivi sia negativi.