Alla dichiarazione dell'Armistizio, un militare si trova in Francia con la sua compagnia: fatto prigioniero dai tedeschi è deportato in Germania dove, tra lavori occasionali, fame e continui trasferimenti, resta sino al maggio 1945.
Un'insegnante in pensione per oltre vent'anni annota in un diario la propria quotidianità, riportando con precisione - accanto alle vicende personali e familiari - le spese sostenute e le condizioni meteorologiche giornaliere. Ai luoghi della scrittura associa quasi sempre penne di colore diverso che utilizza per stendere le sue cronache giornaliere.
Pensieri, principi filosofici e religiosi, aforismi vanno a delineare la visione dell'esistenza di una mente intelligente e colta che trasferisce il suo sentire quotidiano e la sua profonda conoscenza in un "corpus" di riflessioni interessantissimo sull'uomo e su Dio, sulla vita, individuale e sociale, e sulla morte con uno sguardo acuto verso il futuro sempre visto come imprescindibile dal passato.