Un'educatrice torinese intraprende un lungo viaggio dalle Canarie alla Galizia, passando per l'Andalusia e la Castilla: con altre due amiche scopre la bellezza della natura di quei luoghi, incontra giovani senza tetto, tra cui molti punkabbestia, e di un ragazzo israeliano si innamora, abita in grotte e capanne e si guadagna da vivere suonando la chitarra per la strada e fabbricando piccoli oggetti di artigianato. Nelle lettere agli amici torinesi e nelle pagine del diario di allora, rielaborate a distanza di qualche mese, le varie tappe del viaggio.
L'autrice ricorda gli anni della sua partecipazione al Coro dell'Antoniano di Bologna e allo Zecchino d'Oro: le canzoni, le uscite anche all'estero, le riprese televisive, il grande rapporto di affetto e di stima con Mariele Ventre, direttrice del coro, che faceva sopportare i ritmi incalzanti di questa esperienza.
Un diciottenne piemontese intraprende un viaggio di lavoro che lo porta alle Isole Canarie per seguire gli interessi dell'azienda di famiglia. Il ragazzo annota in un diario la sua esperienza sia a bordo sia una volta sbarcato, descrivendo con grande cura la navigazione e i luoghi in cui fa tappa. Al rientro, visita Barcellona, dove tra le altre cose assiste alla corrida.