Memoria di un insegnante che lascia il servizio scolastico per la chiamata alle armi: nel 1941 arruolato nel corpo di artiglieria, è inviato in Russia. In quei mesi la madre riceve una lettera dal provveditorato agli studi per un concorso, che avrebbe permesso il rimpatrio, ma si dimentica di aprirla. Il figlio la ritrova al ritorno a casa quando, dopo l'8 settembre 1943, scappa dai tedeschi. Nel frattempo ha passato due terribili anni di sofferenze nella tragica odissea dell'Armir durante la ritirata del Don, tra la fame, il freddo e i morti.
Un ingegnere in pensione racconta alle figlie la sua partecipazione come Ufficiale alla Campagna di Russia sul fronte del Don. Rimane ferito in un grave incidente e per questo rientra in Italia e da qui non ritornerà a combattere. L'autore scrive un saggio su tutti gli eventi della Seconda Guerra Mondiale.
Un anziano nato e vissuto in provincia di Napoli scrive una memoria della sua partecipazione alla guerra in Croazia, in Russia e della sua attività partigiana in Valtellina fino alla Liberazione. Il testo contiene un'appendice di politica e di attualità.
Un giovane contadino aretino viene arruolato nel Genio e inviato dopo l'addestramento verso il fronte russo del Don. Salvo per miracolo al ritorno racconta la vicenda drammatica dell'avanzata dell'esercito russo e della ritirata dei tedeschi e degli italiani. In quel periodo contrae la malaria in Romania e questo l'ha salvato dalla morte negli ospedali da campo tedeschi. Torna in Italia ma il giorno dell'Armistizio butta la divisa militare e torna in Italia.
Un uomo ricorda alcuni episodi della Seconda guerra mondiale, combattuta in aviazione sul fronte russo. Preso dai tedeschi durante una missione in Albania, è internato in Germania. Nell'immediato dopoguerra si sposa e vive un matrimonio felice.