L'autrice è un'infermiera volontaria della C.R.I. inviata in missione a Hebron, in Cisgiordania, nell'agosto del 2000, in qualità di osservatore e su mandato della Risoluzione 904 del Consiglio di Sicurezza dell'Onu, per vigilare sul rispetto dei diritti umani in questa città. Dopo pochi giorni dal suo arrivo scoppia la seconda Intifada. Descrive i momenti vissuti in prima persona in una zona segnata dalla continua lotta tra israeliani e palestinesi.
L'autrice, ispettrice provinciale della Croce Rossa di Bolzano, si offre come volontaria per prestare servizio nel Contingente di pace in Libano, dopo le stragi di Sabra e Shatila. Assieme ad altre nove crocerossine, di cui lei è la capogruppo, presta servizio per circa cento giorni nell'Ospedale di campo allestito dall'Esercito italiano per aiutare la popolazione locale.
Memoria scritta nell'immediato dopoguerra con gli appunti del diario. L'autore viene arruolato come radiotelegrafista e inviato al confine francese al'inizio della guerra, poi inviato in Albania, da dove inizia il racconto di guerra, con il resoconto in presa diretta dei combattimenti sotto il tiro dei mortai greci. Dopo l'Armistizio e una fuga rocambolesca verso la vicina Turchia è inquadrato dagli inglesi e condotto in Palestina fino al rimpatrio.
La giovinezza... alla Patria. 1938-1946. La guerra di Gino
Luigi Avaldi
Un uomo del cremonese racconta la sua esperienza militare: chiamato alle armi sul finire degli anni Trenta, è inviato a combattere la Seconda guerra mondiale in Albania e Grecia. Preso prigioniero dopo l'armistizio, è rinchiuso in vari campi alleati tra Asia e Africa e soltanto nel 1946 viene finalmente rimpatriato.