Il racconto della generazione dei giovanissimi coinvolta nel conflitto mondiale: la scelta, determinata dalla propaganda di regime, per la Repubblica sociale, l'abbandono della propria città per rifugiarsi a Salò - qui la madre dell'autore organizzava sedute spiritiche per i gerarchi fascisti -, poi, dopo la disfatta, il ritorno in vagoni merci e l'amara sorpresa di trovare la casa requisita.
Dall'infanzia contadina in un cascinale, all'arruolamento nel 49 reggimento fanteria di Mantova, dove viene destinato come dattilografo alla segreteria del maresciallo Rodolfo Graziani. Osservatore attento della vita privata degli uomini di comando nell'esercito, passa attraverso gli eventi dell'armistizio.
Memoria di un vedovo inconsolabile, che non si rassegna alla solitudine: diviso tra il rimpianto per l'amata moglie e il desiderio di trovare una nuova compagna, riflette sulla difficoltà di elaborare il lutto e sulla sua condizione di uomo solo.
Una pensionata racconta di sè in una memoria in cui emergono gli affetti familiari: la nascita in una famiglia contadina, il legame con le sorelle e il fratello, i primi lavori come blia e domestica e l'emigrazione a Milano.
Poi l'incontro con l'uomo che le cambia la vita: il matrimonio, la nascita del figlio e l'acquisto della casa. Il legame con la famiglia, la propria e quella del marito, resta sempre forte, a testimonianza di un'educazione fondata su valori solidi.