Nell'autunno del 1943, un diciannovenne milanese parte diretto nel Sud Italia, con l'obiettivo di combattere i tedeschi. In un diario, il ragazzo racconta il suo viaggio lungo la penisola, le tante difficoltà incontrate, i rischi e i numerosi gesti di solidarietà ricevuti lungo il cammino.
L'autore lavora come assistente tecnico a Milano in un'industria chimica di produzione e trasformazione di gomma sintetica, è soddisfatto del suo lavoro ma decide di trasferirsi nelle Marche per assumere l'incarico di responsabile della produzione in un'azienda produttrice di suole sintetiche, allettato dalla prospettiva di una retribuzione doppia rispetto a quella percepita ma ignaro delle enormi difficoltà che incontrerà nell'assolvere il nuovo incarico. Nel testo racconta le lotte, le traversie, vittorie e delusioni del nuovo incarico.
Un carnet di viaggio "più visivo che scritto", come lo definisce lo stesso autore, essendo questo composto principalmente da disegni. Il testo va dal 6 marzo 1988 al 3 luglio 1991. In questo lasso di tempo, l'autore registra nel suo taccuino le varie tappe dei brevi viaggi intrapresi, narrandole attraverso momenti e riflessioni, talvolta di lavoro, più spesso frutto di suggestioni colte in lunghe peregrinazioni senza precisa meta e finalità. Il soggetto privilegiato nelle sue rappresentazioni è la città, colta nella dimensione paesistica, con un'attenzione particolare alle architetture storiche. Pochi i disegni che ritraggono i monumenti più noti, più rileva...
Tra gli anni Quaranta e Cinquanta i membri di una famiglia marchigiana si scrivono lettere per tenersi in contatto e scambiarsi informazioni sulle loro vite. La guerra, il lavoro, le relazioni familiari e l'emigrazione sono i temi di un decennio di storia familiare narrata attraverso la corrispondenza.
Una donna inizia a scrivere un diario per superare un lutto e prosegue poi nella scrittura per circa trent'anni, proponendo cronache di vita quotidiana, pensieri e appunti sulle attività alle quali si dedica.
Un afghano lascia il proprio Paese di origine quando tornano al potere i talebani e arriva in Italia con la moglie e il figlio dopo un passaggio in Pakistan. Vive a Recanati (MC), dove nasce il suo secondogenito.