Un "ragazzo del '99", ormai in pensione, combatte la solitudine collezionando vini pregiati e scrivendo: a un diario confida l'insofferenza nei confronti della terza moglie, "donna rozza e ignorante" incapace di manifestargli affetto, e il dolore per la scomparsa degli amici con cui ha condiviso gli episodi più importanti della sua movimentata vita. Sempre più annoiato, morirà suicida a settantaquattro anni.
Un impiegato di una ditta di olii e saponi torinese racconta la guerra: la famiglia sfollata in provincia di Alessandria, le azioni dei partigiani, i contatti con la borsa nera, la situazione delle vigne di sua proprietà. Completano il testo l'immediato dopoguerra e alcune dissertazioni sulla morale e sulla fisica.
Una donna ricorda il momento in cui ha conosciuto il futuro marito e racconta in una memoria gli anni intercorsi dal loro primo incontro alla scoperta di essere innamorati.
Un viaggio affascinante nell'Italia "che conta" durante il secolo breve tra economia, finanza, arte, moda, politica, costume, mondanità ed anche sofferenza. Bianca, nobildonna dalle origini meridionali entrata a far parte di una delle più famose e potenti famiglie milanesi del '900, ci racconta e si racconta in una scrittura quotidiana delicata e lieve anche quando sottende forti passioni e infinita sofferenza.
Un uomo ricorda quando a nove anni va ad abitare al Villaggio Olimpico di Roma poco dopo la fine dei Giochi del 1960. Lo spirito olimpico è ancora nell'aria, il quartiere "racconta" gli atleti che ha ospitato e nella sua camera scopre che aveva soggiornato Abebe Bikila. Molti anni dopo ritrova lo stesso clima di compenetrazione tra contesto e persone quando prende parte come medico ai Giochi di Torino 2006 e alloggia al Villaggio olimpico di Sestriere.