Santa (Santina) Alberton
, Angelo (Silvio) Bragagnolo
, AA.VV.
Una donna racconta la propria vita dal secondo conflitto mondiale ai primi anni Duemila. Il periodo della guerra, le difficoltà familiari, la maternità e la religione sono i temi principali della sua memoria. Una parte epistolare del testo, concentrata negli anni Quaranta, presenta anche lettere del marito e di familiari emigrati in America del Sud.
Un carabiniere, inviato in Croazia nell'estate del 1943, viene fermato e disarmato dai tedeschi mentre - proprio l'8 settembre - rientra in servizio dopo alcuni giorni di licenza. Internato nei campi del Terzo Reich, torna in Italia dopo un paio di mesi e prosegue la sua vita militare. Nel maggio del 1945 è fatto prigioniero dai partigiani slavi e solo alla fine di giugno riesce finalmente a riabbracciare l'amata moglie, che nei lunghi anni della loro lontananza ha scritto un diario dedicato al marito e ricevuto da lui - a sua volta autore di un diario e di un breve memoriale - numerose lettere.
Un giovane carabiniere veneto in servizio in Emilia Romagna scrive alla fidanzata, con la quale progetta di sposarsi. Celebrato il matrimonio a metà degli anni Trenta, la corrispondenza prosegue poiché lui continua a lavorare lontano da casa, prima in Trentino Alto-Adige poi in Piemonte. Lei vive invece in un paesino del trevigiano e scrive un diario a lui dedicato, annotandovi piccole cronache quotidiane e pensieri affettuosi per il suo sposo. Sia le lettere sia il diario sono colmi di parole che esprimono il grande amore che li unisce, la pena per la prolungata lontananza, la nostalgia dei momenti trascorsi insieme.