Un ufficiale milanese, residente a Roma, scrive un diario della campagna al fronte dal 1915 al 1919: trascrive le lettere inviate a casa, delle quali riporta alcuni brani. Parla di spostamenti, della vita in trincea, della fame, dei morti e feriti, dell'amarezza della disfatta e poi della vittoria finale.
Un carabiniere, inviato in Croazia nell'estate del 1943, viene fermato e disarmato dai tedeschi mentre - proprio l'8 settembre - rientra in servizio dopo alcuni giorni di licenza. Internato nei campi del Terzo Reich, torna in Italia dopo un paio di mesi e prosegue la sua vita militare. Nel maggio del 1945 รจ fatto prigioniero dai partigiani slavi e solo alla fine di giugno riesce finalmente a riabbracciare l'amata moglie, che nei lunghi anni della loro lontananza ha scritto un diario dedicato al marito e ricevuto da lui - a sua volta autore di un diario e di un breve memoriale - numerose lettere.
Un alpino piemontese prende parte alla Grande Guerra, combattendo in diversi fronti e restando ferito. Alla fine del conflitto il suo servizio continua, prima nel Tirolo e poi in Albania. Nuovamente ferito e colpito anche da malaria, trascorre diverso tempo in convalescenza e ha conseguenze permanenti per la propria salute.