In seguito alle tragiche vicende della battaglia di Caporetto, una famiglia friulana decide di abbandonare la propria casa per cercare la salvezza allontanandosi dalla zona calda dei combattimenti. Dopo un viaggio non privo di difficoltà durato una decina di giorni, i profughi arrivano in Calabria, dove trovano accoglienza.
Un bersagliere ripercorre la sua esperienza militare nel periodo della Grande Guerra. Chiamato alle armi prima dello scoppio del conflitto, viene inviato al fronte e prende parte numerose operazioni belliche, fino al congedo definitivo nel 1919. Nella sua memoria, la cronaca degli eventi storici si accompagna alla narrazione delle condizioni umane dei soldati e della popolazione, provata dagli orrori della guerra e spesso costretta a lasciare le proprie case.
L'autore ricorda tre anni del periodo militare, dal 1915 al 1918. Riesce ad entrare nel Reparto Speciale dello Stabilimento Ausiliario ma dopo qualche mese è richiamato nel Reggimento Granatieri. Nel periodo di tre anni di guerra trova il modo di vestire borghese e riesce ad alternare momenti di punizioni disciplinari e rigore a cambi di luoghi fino all'arrivo in Tripolitania. Ha vissuto la ritirata di Caporetto come macchinista, guidando treni di profughi e merci.