All'indomani dell'8 settembre 1943 un medico faentino si ripropone di fare la cronaca di quei giorni, sostituendosi ai giornali di regime troppo di parte: le notizie sulle condizioni di vita della popolazione civile, vittima dei bombardamenti, si alternano a quelle sulle rappresaglie e sulle fucilazioni effettuate dai tedeschi.
La seconda guerra mondiale in Jugoslavia raccontata da un istruttore di reclute, "autista borghese" nel Nord fascista. E' a Trieste e vede l'arrivo di Tito, i suoi quaranta giorni e le foibe, con le stragi perpetrate dai partigiani slavi.
Vivere, lavorare, resistere a Spoleto durante il ventennio fascista
AA.VV.
In un progetto proposto dallo Spi-Cgil, per stimolare gli studenti delle superiori a meglio conoscere la realtà storico-politica del loro territorio, la raccolta di testimonianze di sopravvissuti e documenti d'archivio, hanno permesso di ripercorrere i momenti salienti della lotta partigiana nella provincia di Perugia.
L'autore, primo di sei figli, fa una revisione della sua vita soffermandosi soprattutto sull'infanzia, periodo problematico per via dei rapporti con la madre. La memoria si conclude con la decisione, a undici anni, di entrare in seminario per sfuggire al controllo della donna. Diventa missionario nell'ordine dei comboniani, per dedicare la sua vita all'apostolato e alla catechizzazione delle popolazioni non cristiane ma anche per sentirsi parte di una comunità che lo può amare. Oltre al contesto familiare racconta gli anni della guerra.