Due giovani vicentini, ferventi cattolici, si scambiano lettere da fidanzati - dal 1933 al 1937 - e poi da marito e moglie, dal 1942 al 1943. Lui parte per il fronte e viene inviato con il suo battaglione nell'isola greca di Eubea. la corrispondenza è focalizzata su eventi di vita familiare, educazione dei figli, salute e denaro per bisogni primari. La totale adesione di Giovanni alla fede cattolica, condivisa dalla moglie, introduce nella corrispondenza continui riferimenti al ciclo liturgico, preghiere e pratiche devozionali.
L'autrice, nel condividere le proprie sofferenze con quelle dell'amica, ripercorre alcune tappe, talvolta molto dolorose, della sua vita e gioisce per aver sempre tentato di superarle, anche attraverso il difficile esercizio del perdono, conquistando, così, una sua piccola serenità.