In fuga dall'Italia per paura della guerra imminente, una famiglia s'imbarca sull'ultima nave in partenza per il Perù. Improvvisamente scoppia un incendio e la nave sta per affondare: la madre rievoca i momenti concitati del salvataggio.
Di stanza sul fronte greco-albanese, l'Autore viene catturato e fatto prigioniero dai tedeschi a Creta nel 1943; imbarcato sul piroscafo Sinfra, subisce un bombardamento da parte inglese. Attraverso i Balcani, giunge in Germania ai primi del 1944.
Dopo aver ricevuto la benedizione di Pio XII, l'autore parte con il suo reggimento per il fronte russo: è l'orrore e il disastro. Oltre alla sconfitta militare e la ritirata, ci sono i chilometri percorsi nel gelo, senza acqua e cibo. Occasionalmente, ma con calore, sono aiutati dai poveri contadini russi: moltissimi invece i morti, i feriti lasciati nella neve, i dispersi. Lui riesce a ricongiungersi al suo reggimento e a salvarsi.