Vita di guerra del soldato Ferrari Pietro, 25 fanteria di Vaiano Cremasco
Pietro Ferrari
La Grande guerra vissuta e raccontata con gli occhi di un soldato semplice, che ha combattuto sull'Isonzo e sul Carso: nel settembre 1917, dopo i drammatici combattimenti sull'Hermada è fatto prigioniero dagli austriaci e deportato a Belgrado. Assegnato ad una compagnia di lavoro, come sarto supera fame e maltrattamenti sino al rientro in Italia, viaggio anch'esso nel segno della sofferenza.
Memoria di guerra e diario di navigazione: tre anni della vita militare di un fante destinato al fronte carsico, dove sopravvive alla fame, al fango e al perversare degli attacchi austriaci. Poi la scelta di imbarcarsi per l'Estremo oriente, membro di una spedizione impegnata nell'inquadramento di un battaglione di irredenti: un estenuante viaggio per mare e in treno, segnato dal freddo, attacchi di colera e truppe bolsceviche. Quasi un'epopea la cui meta sarà il rientro in Italia.
Estremi cronologici
1917
-1920
Tipologia testuale
Diario
Tipologia secondaria
Memoria
Natura del testo in sede
Originale autografo: 1
Dattiloscritto: 2
Originale dattiloscritto: 1
Fotografie
Un maestro siciliano, sposato con due figlie, viene richiamato alle armi e inviato a Modena alla Scuola ufficiali, da dove esce con il grado di tenente. Scrive lettere affettuose alla moglie rimasta sola in Calabria, dove abitavano, in cui esprime profondi sentimenti familiari e dove racconta la sua vita. Le lettere dal fronte sono veloci e scarne, fino al ferimento durante l'undicesima battaglia sull'Isonzo. Ricoverato in ospedale muore nel novembre del 1917.