Una vita segnata dalla presenza degli animali: dai cavalli dell'esercito - l'Autore è un militare figlio di militari - al cane che l'ha accompagnato durante la guerra in Slovenia e a quello che è stato l'insostituibile compagno d'infanzia della figlia.
Un settantasettenne, commendatore della repubblica e cavaliere di Vittorio Veneto, ossessionato dall'idea della morte, si uccide sparandosi un colpo di rivoltella. Poco tempo prima confidava al suo diario: "è in me un processo involutivo. Meno interesse per quanto avviene e mi circonda, meno voglia di dire e fare."
Un'anziana signora si affeziona morbosamente a un gatto randagio, che viene accolto nella casa del nipote, l'autore. Quando l'animale scompare, lei, non riuscendo a darsi pace, vaga per la strada alla sua ricerca: morirà investita da un auto.
Un trasferimento dal Sud al Nord che segna la trasformazione nelle abitudini di vita di una donna siciliana legata indissolubilmente a suo marito. Il ruolo di moglie e madre è al centro della vicenda, nella quale si affaccia un'attività lavorativa di maestra d'asilo, intrapresa alla morte, dolorosa e prematura, dell'amato consorte.