Orfano a quattordici anni, settimo di undici fratelli, parte per l'Argentina, spinto dalla necessità ma anche dal desiderio di emergere: assunto come tessitore farà carriera, imponendosi grazie alle proprie capacità imprenditoriali e costruirà anche una chiesa.
Nato in Veneto, trasferitosi con la famiglia nel biellese per lavorare, un uomo riesce a diventare un bravo tessitore, ma la guerra lo travolge; in Russia è gravemente ferito, tanto da rimanere invalido per tutta la vita.
Un pensionato ricostruisce, sin dalle origini, la storia della propria famiglia e del suo paese: la guerra gli distrugge la casa e lo separa dalla madre e dalle sorelle. Riunitosi ai familiari e superate le difficoltà di trovare un lavoro stabile, vede rinascere la propria terra.
Dopo un'infanzia segnata dal lavoro mezzadrile, emigra prima in Germania poi a Prato, dove si stabilisce definitivamente. Operaio in un'industria tessile, perde più volte il lavoro a causa della crisi del settore. Dopo tanti sacrifici compra una casa per sé e la famiglia e continua, da pensionato, a svolgere qualche lavoro saltuario perchè "chi si ferma è perduto".
L'autrice ripercorre la storia della famiglia fiorentina a partire dai nonni (fiaccheraio lui, sigaraia lei) e dagli eventi dell'infanzia, segnata dall'uccisione del padre nell'agosto 1944 da parte dei cecchini tedeschi in fuga. Di seguito l'esperienza politica nel PCI e in parallelo la vita familiare ripercorsa attraverso i momenti più significativi, quali matrimonio e nascita dei figli. Operaia attivista nel sindacato in fabbrica ricorda l'occupazione della fabbrica CONFI nei primi anni Settanta per evitarne la chiusura. Assessore all'assistenza nel Comune di Sesto Fiorentino lascia la fabbrica per un posto da impiegata presso la USL, attivista anche in un...